Commemorazioni della fine della Grande Guerra 14-18
- 19 Nov 2018
Cento anni fa prese fine la Grande Guerra del 14-18 . Un conflitto orribile, in cui l’uso del gas e il progresso dell’artiglieria non solo ne uccise molti, ma lasciò anche numerosissimi uomini mutilati, ciechi o pazzi.
Questo è ciò che commemoriamo oggi con l’aiuto dei media. Un dovere della memoria diventato uno strumento istituzionale. Nelle scuole, il corso di storia è considerato come costruzione di una memoria comune, che trasmette un patrimonio culturale “, essa deve salvaguardare la memoria degli eventi che aiutano a capire il passato e il presente nella prospettiva di un attaccamento personale e collettivo agli ideali su cui si fonda la democrazia “(1). Ci accontentiamo spesso di allineare eventi che, combinati fra loro, avrebbero portato alla guerra, come se fosse una fatalità.
Nelle regioni dei combattimenti, si approfitta anche per sviluppare un turismo commemorativo che sta riscuotendo un crescente successo. E a forza di celebrare i coraggiosi caduti sul campo d’onore, si arriva agli allestimenti e ai discorsi incentrati principalmente sull’emotività. Il manifesto di Tourcoing, con i suoi bambini che indossano elmi militari, ne è un esempio.
Non sono certo queste commemorazioni a portare più democrazia e pace. Per progredire, è essenziale sviluppare l’analisi delle scelte economiche e politiche che sono state fatte in quel momento e la propaganda che li ha accompagnate. E ciò in modo razionale e critico.
Questa è parte dell’analisi che Michel Collon ha proposto nel video: 14-18 “Uno crede di morire per la Patria, invece muore per gli industriali” (per ora solo in lingua francese).
Note : (1) Decreto sulla missione educativa (Belgio)
Traduzione di Mouna Bounaaja
Fonte : Investig’Action